ALIMENTAZIONE SANA
Stare bene
attraverso l’alimentazione

Una corretta alimentazione contribuisce a migliorare lo stato di salute e diminuire il rischio di sviluppare patologie anche gravi.

Una dieta corretta può essere di supporto per il trattamento di molte patologie. Cambiando abitudini puoi migliorare la tua salute fisica, mentale e modulare il tuo umore.

Modificando le tue abitudini potrai vivere sano, vivere meglio e con più energie.

 
A CHI MI RIVOLGO
Cambiando abitudini potrai vivere sano,
vivere meglio e con più energie.
  • Alimentazione pre/post natale

    Non c’è fase della vita di una donna così complessa e faticosa fisicamente quanto i nove mesi della gravidanza. Perché in quel lasso di tempo, un tempo davvero breve, un organismo adulto ne crea un altro, nuovo di zecca, al suo interno. Questo processo implica un superlavoro e un dispendio energetico straordinario, per sostenere il quale, però, ogni donna è biologicamente programmata ed equipaggiata fin dalla sua nascita.

  • Alimentazione in età dello sviluppo

    L’apporto calorico durante l’accrescimento va stimato in base allo stile di vita del ragazzo. Quando si entra nell’adolescenza lo sport dovrebbe iniziare ad essere programmato, così come l’alimentazione più adatta. L’adolescente ha solitamente necessità nutrizionali maggiori dell’adulto, questo per far fronte sia alla spesa energetica indotta dall’attività fisica e dallo studio sia a quella utilizzata per l'accrescimento.

  • Alimentazione e disabilità

    Alimentarsi e nutrirsi in modo sano per mantenere ed aumentare il patrimonio di salute che si possiede alla nascita può considerarsi uno dei principali obiettivi di ogni persona.
    In caso di disabilità, propria o di una persona cara, può diventare una disciplina quotidiana piacevole, da perseguire con ancor maggiore costanza e consapevolezza.

  • Disturbi alimentari

    I disturbi dell'alimentazione sono al giorno d'oggi molto frequenti. Le stime spesso si riferiscono ai disturbi più riconoscibili, ma accanto a questi sono numerose le persone che hanno con il cibo un rapporto estremamente conflittuale.

    I disturbi dell'alimentazione (DA) sono patologie complesse caratterizzate da un comportamento alimentare disfunzionale, un'eccessiva preoccupazione per il peso, spesso (ma non sempre) associata ad un’ alterata percezione dell’immagine corporea.

    I DA possono presentarsi in associazione a bassi livelli di autostima e ad altri disturbi come ad esempio disturbi d’ansia e disturbi dell’umore. Lo stato di salute fisica è quasi sempre compromesso a causa di pericolose condotte alimentari (per esempio restrizione alimentare, eccessivo consumo di cibo con perdita di controllo, condotte di eliminazione e/o compensazione) che portano ad alterazione dello stato nutrizionale.

    L’ultimo report dell’ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica) parla chiaro: c’è stato un incremento medio del 30% dei casi di disturbo alimentare tra aprile 2020 e aprile 2021 rispetto allo stesso periodo 2019/2020, con un abbassamento della fascia di età (13-16 anni) ed un aumento delle diagnosi, soprattutto di anoressia nervosa. Durante il lockdown sono aumentati i casi di esordio della malattia e si sono aggravati quelli preesistenti.

    Il nutrizionista in tale ambito gioca un ruolo fondamentale:

    • nella prevenzione primaria, ostacolando l’insorgenza della malattia e correggendo le abitudini alimentari;
    • nella riabilitazione, accompagnando i pazienti ed i familiari, anche con l’obiettivo di prevenire le ricadute.

    La collaborazione tra nutrizionisti, psicologi, internisti, ecc. è di fondamentale importanza in questo frangente.

  • Alimentazione in menopausa

    La menopausa è un passaggio naturale nella vita di ogni donna. Una corretta alimentazione è la chiave fondamentale per il mantenimento del peso ideale. 

    La menopausa è una fase fisiologica nella vita della donna che avviene intorno ai 50 anni di età, viene definita come la cessazione dei cicli mestruali per almeno 12 mesi consecutivi, per esaurimento della funzione follicolare ovarica; é quindi la fine del periodo fertile.

    Il sintomo classico della menopausa è la “vampata di calore” seguito da una profonda sudorazione. Inoltre, la mancanza di estrogeni comporta una più facile perdita di calcio dal tessuto osseo, una diminuzione della libido, una diminuzione significativa dei bisogni energetici (per riduzione del metabolismo basale e maggiore sedentarietà) e, spesso, disturbi del tono dell’umore con fenomeni ansiosi e/o depressivi.

    In aggiunta, durante la menopausa, si verifica spesso un aumento di peso accompagnato da una ridistribuzione del grasso corporeo di tipo androide (“a mela”), evento che di per sé costituisce un fattore importante di rischio cardiovascolare. Per di più il tessuto adiposo, nel produrre estrogeni dai precursori androgenici, sintetizza molti altri ormoni che influenzano la termoregolazione negativamente aumentando il rischio di comparsa della sintomatologia.

    Le raccomandazioni nutrizionali nella donna in menopausa, sebbene in generale simili a quelle della donna in età fertile, mirano nello specifico a ridurre il rischio di sovrappeso, obesità ed osteoporosi, oltre che a suggerire il consumo di alimenti ricchi di sostanze ad azione simil-estrogenica per il controllo della sintomatologia menopausale.

    La carenza estrogenica che accompagna la menopausa comporta ad esempio un impoverimento di tutte quelle componenti preziose per la salute della pelle, come elastina, collagene ed acido ialuronico. Per questo motivo, durante la menopausa, la pelle appare più sottile, secca, disidratata, poco compatta. Bere tanta acqua aiuta a mantenere idratata la pelle, contribuendo a rallentare i processi di invecchiamento. 

    Analogamente, smettere di fumare migliora la salute della donna in menopausa in quanto il fumo é causa di riduzione della produzione di estrogeni e aumento di androgeni che si riflette sulla distribuzione del tessuto adiposo di tipo centrale e sull' aumento del peso corporeo.

     

  • Alimentazione e terza età

    Quando si parla di terza età ci si riferisce a quella parte di popolazione che ha 65 anni o più.
    In questa fascia d'età é fondamentale impostare un' alimentazione bilanciata e variata senza dover rinunciare ai piaceri della tavola. 

  • Alimentazione nello sport

    Una corretta dieta aiuta lo sportivo a mantenere e migliorare le proprie performances.

    L' alimentazione dello sportivo, sia esso agonista o amatoriale, si differenzia da quella di una persona sedentaria sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo (macro e micro-nutrienti, anche in relazione ai tempi di digestione).

    La prescrizione dietetica deve necessariamente essere ritagliata sul soggetto in quanto individuali sono sia i dispendi che le capacità di recupero. Se la sola alimentazione, per quanto mirata alle esigenze dello sportivo, non consente di “creare” un campione, è altrettanto vero che un’alimentazione errata può comprometterne le possibilità di successo.

  • Allergie e intolleranze alimentari

    Un'intolleranza alimentare è una reazione avversa dell'organismo a determinati cibi. 
    Capire perché si manifesta un’intolleranza alimentare non è semplice, ma è certo che, una volta individuata, si possa gestire serenamente. 

    La maggior parte delle persone può mangiare una grande varietà di cibi senza alcun problema. Per una piccola percentuale di individui, tuttavia, determinati alimenti o componenti alimentari possono provocare reazioni di diversa entità.

    Le reazioni avverse agli alimenti possono essere causate da allergia alimentare oppure intolleranza alimentare. Benché circa una persona su tre ritenga di essere "allergica" a certi alimenti, l’allergia alimentare ha un’incidenza effettiva intorno al 2% della popolazione adulta. Nei bambini, il dato sale al 3-7%, anche se, nella maggior parte dei casi, l’allergia viene superata con l’età scolare.

    Nelle reazioni allergiche un allergene (proteina presente nell’alimento a rischio che nella maggioranza delle persone è del tutto innocua) innesca una catena di reazioni del sistema immunitario tra cui la produzione di anticorpi. Gli anticorpi determinano il rilascio di sostanze chimiche organiche, come l’istamina, che provocano vari sintomi: prurito, naso che cola, tosse o affanno.

    L’intolleranza alimentare può provocare sintomi simili all’allergia (tra cui nausea, diarrea e crampi allo stomaco), ma la reazione non coinvolge nello stesso modo il sistema immunitario. L’intolleranza alimentare si manifesta quando il corpo non riesce a digerire correttamente un alimento o un componente alimentare. 
     

  • Diete per patologie diagnosticate

    L’alimentazione in presenza di alcune patologie può entrare di diritto nel quadro terapeutico della malattia o può allontanarne l’insorgenza in caso di predisposizione genetica.

    Con una corretta dieta si possono curare o alleviare i sintomi di molte patologie, o magari rallentarne il decorso. Una dieta mirata e personalizzata può quindi essere un valido aiuto in termini di prevenzione o di trattamento delle malattie quali:

    • Diabete mellito
    • Ipertensione
    • Ipertrigliceridemia
    • Ipercolesterolemia
    • Ernia iatale
    • Gastrite
    • Reflusso gastro-esofageo
    • Infiammazioni croniche intestinali
    • Diverticolosi o diverticolite
    • Celiachia
    • Gluten Sensitivity
    • Allergie ed intolleranze
    • Calcolosi
    • Disordini cardiovascolari
    • Intestino irritabile
    • Stipsi
    • Anemia
    • Insufficienza renale cronica
    • Patologie epatiche
    • Carenze vitaminico-minerali
    • Ipo/Ipertiroidismo
    • Osteoporosi
    • Ritenzione idrica e cellulite 
    • Amenorrea
    • Ovaio policistico 
    • Endometriosi 
    • Sindrome premestruale

    Il percorso nutrizionale dovrà necessariamente tenere conto della patologia, dell'età e della condizione fisica, con attenzione però anche allo stille di vita, ai gusti ed alle preferenze alimentari del soggetto.